Laboratori

Ogni persona ha una storia da raccontare, perché ognuno ha fatto quotidianamente esperienza della propria vita, accumulando sensazioni, conoscenze ricordi.
Non tutti però sono consapevoli del valore che questo bagaglio personale può avere per se stessi e per gli altri. Molti pensano di non avere nulla di interessante da raccontare, disconoscendo il valore della propria vita e delle proprie esperienze.

Gli eventi del passato, nel momento in cui vengono narrati acquistano una nuova vita, un valore aggiunto. Vengono collocati all’interno di un contesto più ampio, familiare, sociale, storico, attribuendo loro un significato e acquistando maggiore importanza ai nostri occhi e agli occhi degli altri. E dunque: riscoprire il valore della nostra storia restituisce dignità e senso alla nostra vita e rende possibile dare significato agli eventi del passato.
La narrazione quindi consiste nel raccontare in forma strutturata un evento, una esperienza o qualunque fatto della vita. Si è in grado di farlo perché si sa esattamente quello che è accaduto. E’ la conoscenza sostanziale dell’evento che consente di riferirlo e induce a narrarlo
Per questo la Mnemoteca organizza laboratori dedicati a giovani e adulti.
La modalità di laboratorio, a differenza della raccolta di memorie individuali, ha la particolarità di produrre una maggiore partecipazione e di creare un clima di condivisione.
Le persone scrivono, disegnano, portano fotografie, producono racconti, narrazioni, poesie, aforismi.
La metodologia del laboratorio è attiva ed esperienziale condotta da una persona che facilita e sollecita le narrazioni.
I laboratori possono essere diversificati e proposti in vari ambiti con giovani, anziani e nelle scuole.

Laboratori per adulti
Il laboratorio vuole, attraverso stimoli offerti da suggestioni, parole, immagini, materiali diversi indurre i singoli partecipanti a dar corpo, nella scrittura alle loro storie di vita o a brevi narrazioni autobiografiche. Si può in tal modo anche favorire la costruzione di scenari collettivi del ricordo in cui le rappresentazioni dei singoli si compongano in un universo nuovo e condiviso, luogo di narrazioni impreviste che nascono dall’intreccio delle diverse storie.

Laboratori per le scuole
Nella scuola le storie di vita degli alunni ed anche quelle degli insegnanti sono ignorate, stanno dietro le quinte senza mai entrare direttamente in scena. Si offre loro uno spazio limitato al primo momento di accoglienza e conoscenza con gran fretta di passare alle attività scolastiche vere e proprie.
Se noi ripensiamo ai nostri  primi ingressi scolastici, a 6 anni, 11 e 14 anni, possiamo vedere che le storie di vita che precedevano il nostro incontro con la scuola non sono state prese in considerazione.
Riportare l’autobiografia a scuola ha il significato di ri-tessere insieme ciò che la scuola tende a separare, restituendo corpo alla dimensione del conoscere.
Significa dare spazio al colloquio, all’ascolto dell’altro all’insegna della reciprocità, aperti al gioco dei rispecchiamenti, agli imprevisti, alla possibilità di sorprendersi.
Colloquiare significa instaurare una relazione all’insegna della reciprocità, cosa che non rientra nella relazione normale insegnante e alunni.

“La vita è un gomitolo che qualcuno ha aggrovigliato. Essa ha un senso se è srotolata e disposta in linea retta, o ben arrotolata. Ma, così com’è, è un problema senza nucleo, un avvolgersi senza un dove attorno a cui avvolgersi”.
(F. Pessoa – Il libro dell’inquietudine)